venerdì 25 aprile 2008
Il 21 dicembre del 2012 la rotazione della nostra Terra sul proprio asse
subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in
senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici. Questa
fermata darà probabilmente luogo a eventi climatici e sismici anomali di
grandi proporzioni e l’umanità subirà molte perdite.
Detta così è
sicuramente brutale ma, senza affidarci ad inutili giri di parole, i
fatti dovrebbero proprio essere questi.
Molti di voi avranno già
sentito parlare dei probabili eventi legati all’anno 2012.
Un anno
che vanta numerosi appellativi tra cui: “La fine del mondo”; “L’epoca
dei cataclismi”; “L’anno del cambiamento materiale e spirituale”; “La
fine di un’era ipotizzata dal popolo Maya”; e così via. Ed è appunto a
queste persone che principalmente ci rivolgiamo.
Pare che il fenomeno
legato al 2012 sia del tutto naturale per la nostra Terra e che, stando
al computo del tempo del calendario Maya basato sulla “precessione
degli equinozi”, si manifesti con regolarità ogni 12.960 anni (a seconda
dell’attendibilità delle fonti questa cifra risulta diversa, anche se
poi tutte le interpretazioni sono concordi riguardo alla data del 2012,
inizio dell’era dell’Acquario). E anche se a tutto oggi ci viene
taciuto, sembrerebbe noto anche alla scienza ufficiale che sfrutterebbe,
tra i numerosi metodi di datazione, proprio l’inversione magnetica
terrestre.
La Terra avrebbe iniziato la sua fase di rallentamento
già intorno agli anni ’60 del novecento (primi rilevamenti effettuati),
un rallentamento iniziale di portata sicuramente infinitesimale, ma che
comunque è stato taciuto. Questa lenta frenata avrebbe un andamento
esponenziale e non lineare, perciò si avrebbe una fase iniziale del
rallentamento quasi “nulla” ed una finale molto accentuata. In pratica,
se disegnassimo su un piano cartesiano gli anni sull’asse x e la
velocità di rotazione sull’asse y, otterremmo una linea appena inclinata
che va dall’anno 1960 fino al 2002 circa, cioè pari ad un lievissimo
rallentamento, mentre dal 2003 al 2012 vedremmo la linea incurvarsi
velocemente fino a orientarsi verticalmente, cioè fino alla totale
fermata. Questo giustificherebbe l’ignoranza di quasi tutta l’umanità in
proposito. Per chi non è munito dei giusti mezzi di misurazione, un
minuto in più o in meno nell’arco di un anno fa poca differenza.
Nell’epoca attuale, però, ci troviamo a perdere ormai alcuni minuti ogni
anno, ovvero i giorni si stanno allungando, ma la disattenzione umana
unita al sofisticato sistema di occultazione, ne rendono difficile il
rilevamento. Abbiamo provato a misurare con metodo empirico, non
avendone altri a disposizione, il rallentamento della rotazione
terrestre. Dal luglio dell’anno 2004 al luglio dell’anno 2005, secondo
le nostre osservazioni, la Terra ha rallentato di circa 3 minuti. E dal
luglio dell’anno 2005 al luglio dell’anno 2006 di circa 5 minuti.
Si prevede che le conseguenze più importanti nei due/tre anni
che precederanno e seguiranno l’anno 2012, saranno soprattutto di
carattere meteorologico e sismico. Per via dell’anomalo riscaldamento e
raffreddamento della crosta terrestre, dovuto ai giorni e alle notti più
lunghe, il clima subirà un temporaneo stravolgimento a causa del quale
potremo avere piogge e venti di grande entità (cosa che in piccola parte
si sta già verificando). I mari e gli oceani potrebbero straripare dai
loro attuali confini in conseguenza alla repentina frenata della
rotazione e all’assestamento della crosta terrestre, cosa quest’ultima
che darà origine inoltre a eventi tellurici di grandi proporzioni. Per
il genere umano sarà un duro colpo, ma come è già avvenuto a cadenze
regolari nelle epoche del passato, gran parte dell’umanità sopravvivrà.
Per
quanto ci risulta le uniche notizie attendibili straordinariamente
concordanti tra loro, e alle quali noi ci sentiamo di dare credito, ci
vengono dagli antichi popoli e da tutti i messaggi che ci hanno
lasciato. Da ogni civiltà progredita del passato, lontane tra loro anche
migliaia di chilometri, ci arriva un preciso monito a metterci in
guardia sul nostro destino legato a questo importante passaggio epocale.
“…
Il secondo scenario, che la logica può aiutarci a ricostruire, è molto
più cupo e forse meno accettabile, soprattutto da coloro i quali vedono
nella nostra civiltà l’unica che abbia raggiunto un certo grado di
sviluppo intellettuale e tecnologico. La mitologia e la tradizione sono
stati il veicolo di trasmissione per un messaggio di avvertimento, una
specie di S.O.S per la nostra civiltà, per metterci in guardia da
qualcosa di ciclico, che a ritmi lontani, ma precisi, deve tornare a
colpire la nostra cara Terra. L’antica civiltà umana, che abitò la terra
ben 13.000 anni or sono, venne sconvolta da una serie di terrificanti e
devastanti cataclismi, che colpirono il nostro pianeta in maniera
repentina ed istantanea…” da: “Il codice degli dei” di Giorgio Terzoli.
Scritto
da Morgan
Fonte:
http://www.menphis75.com/